mercoledì 29 luglio 2009

mente locale

Non so quanto mi faccia bene pensare e ripensare alle cose non fatte, fatte, o strafatte in questi ultimi anni sopratutto, non so per quale cazzo di motivo sto facendo mentelocale scritta, ma sento che mi stanno per succedere delle belle cose, e quando questo accade, il bisogno di mettere in piazza i cazzi miei, mi è particolarmente pressante.
Con la fine di una relazione, è facile tuffarsi in un turbine mentale di nuovi stimoli; e con l'apparire di innumerevoli e nuove concezioni del mondo che mi girava sotto le suole delle 'converse bucate', mi son reso conto, forse a malincuore, di non esser più un adolescente in cerca di due o tre sigarette da qualche vecchio in san Lorenzo prima di entrare al Fitzcarraldo.
Il lavoro ti forma, basta prenderlo col giusto tono. Meglio se ti piace, anche se ti deve dare degli stimoli per legarti a lui, questo mi ha pur permesso di conoscere delle persone gradevoli e intelligenti, altre insignificanti ed altre ancor più insignificanti; sopratutto mi ha permesso di viaggiare per l'Italia.
Il 2007 è stato, forse, l'anno più bello di tutta la mia vita, fatto di scoperte, di passioni, di conoscenza e di conoscenze in giro per il nord italia, tra le Marche, l'Emilia, la Sardegna, il Veneto ed il Friuli un pò per lavoro, un pò per interessi curiosità e passioni comuni, ed un pò per bisogno di sentire la mancanza di nuove persone, da raggiungere in seguito ed abbracciare una volta ritrovate..
Poi il consolidamento di due amicizie per me fondamentali, l'esplosione fotografica dei miei viaggi ed alla fine dell anno, quei due giorni a Venezia, dove mi son sentito un personaggio creato dalla mano di Hugo Pratt, passeggiando tra le calli permeate dal silenzio della notte più buia e claustrofobica che abbia mai vissuto. .. per poi finire l' anno in bellezza sugli appennini che tanto amo e tante cose mi ricordano.
Andare a vivere 'da solo' all' inizio è una figata, superi il muro delle lavatrici, dei piatti, dei pavimenti, dei diverbi con il coinquilino e ti rendi conto che dopo è ancor più una figata, perchè sei libero, perchè non hai schemi,perchè non hai orari ai quali devi render conto e, perchè passare ore ed ore notturne in terrazzo, a guardare il campanile di san Lorenzo ed i tetti della città vecchia illuminati e contornati dal mischiarsi delle musiche delle decine di bar e locali sparsi tra i vicoli, è una cosa che mi rende incredibilmente libero.
la vita sta avanzando rapida e a volte provo tristezza e rimpianto per certe cose non fatte, altre cose non dette e innumerevoli occasioni non colte, ma spero soltanto, nei prossimi anni, di poter ancora viver alcuni di questi bei momenti, per poi magari raccontarli (sverso annastro con la diciottesima birra in mano) un venerdì sera davanti al cabona con gli amici di sempre.

e vaffanculo! la vita continua no?